The Arrival ha una struttura che fa pensare a Donnie Darko, il suo pattern di sviluppo è contorto nello stesso modo e ricerca esattamente il malinteso...
Trama del film The Arrival
Il film inizia con la nascita di Hannah la figlia della protagonista, la sua crescita, la malattia e la morte per malattia grave. Un malinteso ci fa credere che questa sia solo la premessa del film e tutto si svolga successivamente. Capiremo nel corso del film che così non è. D’altra parte il tempo non una cosa lineare, almeno per noi esseri umani (citazione del promo di Star Trek Deep Space Nine “L’emissario” primo e secondo episodio).
Chi avesse visto questi due episodi può capire che The Arrival non ha inventato nulla ma riproposto un tema assolutamente perfetto e concluso ne “L’emissario”.
Fa piacere quindi, per un trekker come me veder riconosciuta la qualità di una serie che ha già detto tutto in termini di fantascienza.
Arrival è un film del 2016 del registra canadese Denis Villeneuve.
Il film è molto lento, cupo e forse un po’ troppo lungo (quasi 3 ore) non coinvolge profondamente tranne nei rari momenti di maggior pathos nei quali viene raccontata dolorosamente la storia di Hannah.
Per come è stato fatto il film non è certamente uno di quelli con effetti speciali iperbolici, non sarà costato certamente uno sproposito, eppure è un film vendibilissimo. Quantomeno non arriva ai livelli di squallore dei cinepanettoni italiani.
Bellissime ed intelligentissime le riflessioni su cosa sia il linguaggio e come noi lo intendiamo. In buona sostanza un film consigliato per coloro che sono in cerca di qualcosa di non troppo impegnato ma neppure qualcosa di banalmente vuoto.
Il mio giudizio: da vedere.