Giorgio Carrozzini

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Mandala per la digital detox

Il digitale purtroppo ha il difetto di fornire una tale quantità di informazioni che in generale non riusciamo ad elaborare completamente. La conoscenza che discende dal mondo digitale e dall’overflow informativo è talmente superficiale che difficilmente manteniamo un ricordo chiaro e nitido di quello che crediamo di imparare con il digitale.

La terapia della pazienza e della meditazione per staccarsi dal digitale

Per distaccarsi dal digitale, dal tuo smartphone, dal tablet o dal PC portatile esistono un gran numero di attività alternative. Il digitale ha il difetto di non permetterci di strutturale completamente ed in modo solido la nostra conoscenza.

Per questo motivo dobbiamo prevedere nel corso delle nostre giornate un momento dedicato alla “digital detox”.

Cosa fare per disintossicarsi dal digitale?

Una semplice attività che ci permette di riprendere il contatto con il nostro mondo interiore, con la riflessione o ancora più in alto… con la meditazione è quella di colorare i così detti “mandala”. Colorare i mandala, anche quando non ha lo scopo di immergerci nella meditazione è certamente una attività rilassante.

Cosa sono i mandala?

Benché questa sia una attività molto di moda negli ultimi tempi questa è in realtà una attività che ha origini antiche. La parola mandala discende dal Sanscrito lingua ufficiale indiana che assume un particolare significato spirituale ovvero che “possiede o contiene l’essenza”.

Secondo i buddhisti la preparazione di un mandala è un processo che attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente partendo dal centro verso l’esterno.

I monaci buddhisti costruiscono mandala di enormi dimensioni, anche come una intera stanza, depositando sabbia colorata seguendo complesse forme geometriche. La cosa interessante è che questa incredibile forma d’arte è destinata ad essere cancellata. Nell’idea che il mondo è “impermanente” alla fine della preparazione del mandala questo deve essere cancellato spazzando via la sabbia con il quale è distrutto.

Conservare il mandala rappresenterebbe una forma di “attaccamento” alla materialità terrena che ci condurrebbe a ripetere il ciclo della vita con tutti gli errori connessi.

L’inizio del percorso di colorazione dei mandala

Da quanto tempo non compriamo dei colori? La prima cosa da fare, ovviamente, è uscire per comprare i materiali necessari a colorare. In particolare servono una risma di fogli e una nuova scatola di colori. Quello che consigliamo è andare presso un cartolaio di fiducia. Se possibile recandoci a piedi e soprattutto evitando di andare in un supermercato.

Dobbiamo sempre evitare di commettere l’errore di essere sempre sistematicamente “efficienti” altrimenti non usciremmo dalla tunnel dello stress digitale.

Ricordiamoci che questo percorso di colorazione dei mandala è stato ideato per farci uscire dalla dipendenza del digitale e di tutte quelle nevrosi che ad essa si accompagnano.

Uno degli obiettivi di questo articolo, come molte delle cose che si devono insegnare nei corsi di informatica (per adulti e per bambini) è che l’informatica non è né il “fine ultimo” della nostra esistenza, né un “mondo dove vivere”. L’informatica è uno strumento che può amplificare la conoscenza e facilitare la risoluzione dei problemi di tutti i giorni. L’ultima cosa che farete oggi con l’informatica sarà quella di stampare i mandala sui fogli di carta che avremo comprato presso il nostro cartolaio.

Da questo momento in poi ci libereremo del nostro computer spegnendo ogni dispositivo digitale per  una tempo definito (1 o 2 ore) tornando a vivere maggiormente il esistere fisico e mentale (e non digitale).

E’ possibile scaricare i mandala dalla sezione di questo sito “Mandala da scaricare”, vediamo però ora come si colora i mandala….

Come si colorano i mandala?

I mandala sono figure geometriche delimitate da contorni che individuano degli spazi bianchi. Le geometrie sono spesso ripetitive e simmetriche. L’obiettivo è quello di riempire gli spazi vuoti con dei colori a matita o dei pennarelli. Non esiste una regola precisa per colorare benché sia preferibile scegliere una ripetizione del colore che segua la forma simmetrica delle forme.

E’ vero però che questa è solo una “convenzione” razionale e non deve essere un limite alla nostra creatività. Abbiamo detto che la colorazione del mandala è un percorso che ci deve portare alla piena crescita interiore.

Il mandala come abbiamo visto va colorato dal centro verso l’esterno proprio perché questo rappresenta un percorso dall’interno verso l’esterno.

Se non siamo in grado di fare un percorso di meditazione, cosa non semplice tenuto presente che meditare non vuol dire “pensare” allora non dovremo fa altro che vivere il momento della colorazione come un momento di relax e benessere. Il nostro obiettivo sarà quello di seguire il nostro spirito, il nostro movimento interiore dando una nota di colore emozionale al disegno.

Ciò che emergerà dalla colorazione del mandala sarà una rappresentazione chiara e materiale di come ci sentiamo interiormente. Già questo ci permetterà di entrare in contatto con il nostro mondo interiore.

Creare un ambiente comodo e piacevole per colorare i mandala

Prima di metterci a colorare sarà utile creare il nostro ambiente di rilassamento, con un tavolo libero da altri oggetti, le nostre matite ed il nostro set di mandala da colorare.

Nulla ci vieta di accompagnare il nostro momento di relax con una sanissima tazza di thè verde.

Sconsigliata la musica durante la colorazione dei primi mandala in quanto essendo una attività affine al digitale (musica proveniente da un PC o un telefonino) non farebbe altro che distrarci dal nostro scopo principale ovvero disintossicarci dall’informatica e dal digitale in sé.

Vi auguriamo una buona colorazione. Nella sezione mandala di questo sito ci sono numerosi mandala da scaricare e colorare da noi creati appositamente per il vostro piacere...