Chi impara “ad imparare” sarà più flessibile ogni volta che si troveranno di fronte a nuovi simboli e nuovi linguaggi.
Cosa sono i simboli e le icone? Sono un modo di comunicare quindi in definitiva linguaggi.
Linguaggi e le sue forme
Il linguaggio è la facoltà dell’uomo di trasferire informazioni, ad altri uomini, tramite suoni, immagini, segni grafici e simboli capaci di veicolare significati secondo accordi convenzionali preesistenti ed impliciti.
Non ce ne accorgiamo ma il linguaggio è in costante mutazione e crescita. Con la comparsa di nuovi significati sono necessari nuovi linguaggi, nuovi segni e nuovi canali per poterli veicolare.
Il cambio delle mode, la colonizzazione di nuovi spazi fisici, l’innovazione nel modo di lavorare, la rivoluzione costante delle abitudini, i nuovi modi di relazionarci in famiglia e nelle amicizie creano di fatto nuovi significati.
I mezzi della comunicazione
La comunicazione verbale si avvale di suoni ed intonazioni. La letteratura e l’editoria in genere si avvale di testi, immagini, colori e stili grafici e di scrittura. La danza si avvale di gesti e posizioni del corpo interpretando la musica e i suoni. Il teatro interpreta il testo parlando allo spettatore con la scena, i corpi, le voci, le luci, il ritmo della narrazione.
Nessuna forma di comunicazione è mai completa e tutte in qualche modo si completano e si compensano.
La comunicazione web e l’informatica si avvalgono di numerosi mezzi. Possono usare, oltre che immagini fotografiche, immagini in movimento, suoni e i testi visualizzati su schermo, web ed informatica possono avvalersi di oggetti ambigui noti come “icone”.
Cosa sono le icone? Come sono fatte e quali sono le loro caratteristiche?
Le icone dell’informatica sono immagini solitamente realizzate con programmi di grafica solitamente composte da un insieme di segni grafici semplici o immagini stilizzate.
In informatica queste immagini grafiche veicolano o servono ad indicare funzionalità, comandi o programmi disponibili all’interno di un dispositivo elettronico.
Le icone nascono con la comparsa delle prime interfacce grafiche (le cosiddette GUI) intorno al 1981 (con progetto Alto di Xerox) e nel 1983 (con il primo sistema operativa di Apple).
Cosa servono le icone?
Le icone, queste immagini stilizzate, servono a “mediare” il rapporto fra uomo e macchina facilitando l’esecuzione di istruzioni e comandi da impartire ad una macchina.
Il ricorso alla semplificazione discende dal fatto che prima della comparsa delle interfacce grafiche ogni qual volta era necessario far eseguire delle istruzioni ad un computer bisognava digitare delle righe di codice molto lunghe e complesse.
Per abbreviare l’esecuzione di comandi e funzioni sono state introdotte le interfacce e le icone.
Quali sono le caratteristiche grafiche e “concettuali” delle icone?
Ebbene, le icone hanno un forte carattere simbolico.
La parola simbolo proviene dal greco “symbolon” (segno) che a sua volta prende il suo significato dalle due radici “syn” (insieme) e “ballein” (gettare).
In definitiva un simbolo “mette insieme”, unisce immagine e significato.
Quando noi vediamo una croce ad esempio indubbiamente pensiamo al sacrificio di Cristo. La croce è diventate nel tempo simbolo del “sacrificio”.
Il significato presente all’interno di una icona in definitiva arriva rapidamente al destinatario non per una sua caratteristica “grafica” o per una sua intrinseca efficacia. Il significato è già presente nella mente del destinatario.
Le icone, sotto il profilo della comunicazione, hanno una potenza che il linguaggio non ha. Sono provviste di una velocità di trasmissione notevole. L’unico difetto è che il significato deve essere già presente (in una certa misura) nella mente di chi le osserva per poter essere comprese.
Per questo stesso motivo non è facile creare nuove icone efficaci con le quali sia facile diffondere e trasferire concetti. Spesso affinché una icona prenda piede nell’uso quotidiano devono passare molti anni.
Affinché una parte del significato sia pubblicamente riconosciuto e riconoscibile è necessaria la familiarizzazione e l’abitudine. L’attribuzione di significati discende in effetti da un rapporto biunivoco fra uso familiare delle icone legate ad un contesto e ad una funzione.
Perché, le icone, sono così tanto utilizzate?
Le icone sono molto utilizzate sia nei software per PC che nelle più recenti GUI degli smartphone perché in definitiva occupano poco spazio “grafico”, non richiedono la traduzione in molteplici lingue, come si è detto sopra trasferiscono più rapidamente il significato (a cosa sere un certo tasto/icona).
Le icone hanno anche un’altra caratteristica, non seguendo regole precise (come accade per il linguaggio scritto o parlato) sembrano essere più vocate ad una interpretazione personale.
L’aspetto grafico di una icona può cambiare stilisticamente nel corso del tempo in modo più veloce rispetto ai cambiamenti di linguaggio.