Giorgio Carrozzini

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La legge di attrazione...

Avete mai sentito parlare della “legge di attrazione”? Tentando di spiegare in modo semplice, si tratta di una ipotesi “mistica” che sostiene che se desideriamo intensamente, interiormente, profondamente che si realizzi una certa cosa … questa cosa, prima o poi accadrà.

Facciamo una valutazione personale molto serena...

La legge di attrazione non prescrive tuttavia che ci si debba sedere sul divano immobili ad aspettare che le cose che desideriamo accadono, richiede invece che si impegni nella loro realizzazione.

Sembrerebbe che credere in questa legge mentre ci si muove per realizzare i nostri desideri faccia sì che le cose accadano più velocemente.

Un articolo apparso sul prestigioso sito del Metanexus Institute sembrerebbe portare verso la teoria che il cervello è immerso nel brodo di una mente quantica “la coscienza” e che sia questa mente quantica a creare la realtà o quanto meno è in grado di influenzarla.

(http://www.metanexus.net/essay/cosmology-consciousness-understanding-our-interconnectedness)

Tenute da parte anche le fredde (e in un certo senso vuote) valutazioni psicanalitiche e al di là di qualsiasi ragionamento scientifico sulla dimostrabilità della “legge di attrazione” possiamo fare una valutazione di opportunità di credere o meno all’esistenza e al suo reale funzionamento.

Cosa significa credere nella legge di attrazione?

Credere nella legge di attrazione potrebbe trattarsi in effetti di una specie di “atto di fede”.

La valutazione che vogliamo, soprattutto, è capire quale differenza passa fra il credere a questa legge di attrazione o non crederci?

Ragioniamo in questo modo. Se la legge non esistesse e non funzionasse, l’aver creduto a questa legge in ogni modo non farebbe altro che rallegrarci l’esistenza fornendoci una “speranza” motivante: la forza per impegnarci nei nostri obiettivi giorno per giorno.

Probabilmente alla stessa maniera in cui teorizzava nel lontano 1910 lo scrittore Wallace Delois Wattlles nel suo “La Scienza del Diventare Ricchi”.

Comunque sia avremmo impegnato le nostre forze nell’idea che qualcosa (comunque) avremmo potuto ottenere… e di fatto così accade. Anche in quei casi in cui non riusciamo pienamente a raggiungere l’obiettivo.

Se decidiamo di non credere alla legge di attrazione rischiamo di affidarci, invece, a principi freddamente razionali. Questi principi hanno poco di “motivazionale” e ci impongono comportamenti freddamente logici privi di coinvolgimento emotivo.

In effetti i desideri i sogni portano con se una forte dose emotiva e motivazionale cosa di cui l’essere umano ha costantemente ed indiscutibilmente bisogno.

Un discorso epistemologico sulla validità della “legge di attrazione” in definitiva non ci interessa poiché abbiamo verificato in modo pragmatico che è già sufficiente crederci.

Ora detto questo vi racconto questa storia. Quando ho visto il film “The Secret”, con il mio solito atteggiamento scettico, ho trovato in realtà che c’era qualcosa di interessante... ma soprattutto davo spiegazione a delle cose che mi erano accadute spesso nel corso della mia vita.

C’erano dei momenti che desideravo avere o trovare “nuovi clienti” per il mio lavoro e stranamente nell’arco di pochi minuti ricevevo in modo quasi automatico quelle telefonate che desideravo.

Spiegatevelo come volete… io devo dire che di tutto questo ne ho tratto giovamento e con il tempo un sempre maggior controllo. Questo ha anche giovato sul mio umore. Più spesso mi sono sforzato di pensare in positivo, mi sono sforzato di desiderare con maggiore intensità e ho trovato la forza per un impegno sempre maggiore e una costanza estremamente produttiva.

Conclusione: crederci conviene sempre.