Giorgio Carrozzini

My Comfort Blog

Con la comparsa del digitale nella vita quotidiana la fruizione della fotografia come forma d’arte è molto cambiata negli ultimi decenni.

Organizzare una mostra fotografica è un modo per recuperare il contatto con la materialità della fotografia che nel tempo si è persa ma anche per recuperare il contatto con gli autori e i fotografi.

Il digitale purtroppo ha il difetto di fornire una tale quantità di informazioni che in generale non riusciamo ad elaborare completamente. La conoscenza che discende dal mondo digitale e dall’overflow informativo è talmente superficiale che difficilmente manteniamo un ricordo chiaro e nitido di quello che crediamo di imparare con il digitale.

La fotografia e la musica sono due arti che hanno subito una radicale trasformazione negli anni dell’esplosione del web e delle nuove tecnologie.

La larga diffusione delle fotocamere digitali sia nella loro versione reflex che nel formato compatto ha mutato il nostro rapporto con la fotografia sia sotto il punto di vista della fruizione sia dal punto di vista della produzione fotografica.

Che le folle abbiano una psicologia, dei meccanismi di reazione ed un modo per essere condizionate lo scriveva Gustave Le Bon nel lontanissimo 1895. E molti di noi si sono dimenticati che questo libro è stato letto e adottato dal peggiore degli assassini di tutti i tempi: Adolf Hitler.

Intenet ha cambiato le dimensioni del nostro mondo, ci sentiamo tutti più vicini gli uni agli altri e possiamo raggiungere clienti una volta molto lontani.

Avere un sito web funzionante e ben costruito, posizionato nella prime posizioni dei motori di ricerca si è rivelato utile per molti. Poter gestire le proprie campagne pubblicitarie e commisurarle al proprio budget senza sprechi di denaro è un modo efficace per fare impresa.

L’Europa esiste e vive nelle università, negli studenti, nei giovani che amano viaggiare e confrontarsi con i loro coetanei di altri paesi ed altre culture. L’euro esiste e vive nella capacità di collaborazione fra docenti. Basta leggersi i comunicati stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche per capire che tutto questo è vero.