Giorgio Carrozzini

My Comfort Blog

Luci ed ombre nella fotografia digitale come arte

La fotografia e la musica sono due arti che hanno subito una radicale trasformazione negli anni dell’esplosione del web e delle nuove tecnologie.

La larga diffusione delle fotocamere digitali sia nella loro versione reflex che nel formato compatto ha mutato il nostro rapporto con la fotografia sia sotto il punto di vista della fruizione sia dal punto di vista della produzione fotografica.

La possibilità di scattare digitalmente le fotografie in larghissima quantità ha permesso al grande pubblico di produrre un’enorme mole di fotografie anche di cattiva qualità. Se un tempo dominava la paura di effettuare uno scatto fotografico sbagliato bruciando inutilmente la pellicola fotografica e sprecando quindi grandi quantità di soldi oggi invece questa paura non esiste più.

La paura ci metteva nella condizione di imparare a scattare una fotografia in modo corretto. Scattare con la pellicola richiedeva, ovviamente, un impegno maggiore.

Decaduta la paura abbiamo cominciato a scattare una grande quantità di fotografie tal volta anonime, banali, prive di carattere e frutto di uno scarso impegno e riflessione. Il digitale ha portato la “casualità” nello scatto fotografico. Una foto interessante oggi può essere frutto di un colpo di fortuna e non merito del fotografo. Quest’ombra di sospetto che aleggia su tutti gli scatti fotografici ha in definitiva svalutato la reputazione della fotografia come arte.

Eppure la fotografia digitale ha reso la fotografia più vicina ad una larga fascia di popolazione, come lo è stato per il disegno e la pittura che non sono più solo appannaggio di élite aristocratiche e/o professionali.

Anche i corsi di formazione per amatori fotografi sono diventati più accessibili e sfiderei chiunque a sentenziare giudizi se questo sia un “bene” o un “male”. Sicuramente il web e le tecnologie digitali hanno messo in moto energie nuove ed in alcuni casi hanno mandato in pensione vecchie abitudini e preconcetti in odor di demonio…

Forse dovremmo imparare ad accettare con maggiore apertura il valore del cambiamento anche quando questo ci costa fatica di apprendimento.

Quali sono i pregi della fotografia digitale?

Costi dello scatto fotografico ridotti se non vicini allo zero assoluto.

La possibilità di conoscere e sperimentare la fotografia come forma di comunicazione alla portata di molti è certamente un vantaggio.

La disponibilità di strumenti complessi messi a disposizione dell’elettronica che ci permette di esplorare un maggior numero di funzionalità e di modalità di scatto fotografico diverso. Ad esempio la possibilità di controllo dei filtri direttamente all’interno della fotocamera (es. il color seppia). Abbiamo anche possibilità di correggere i valori di contrasto, nitidezza, dominanti di colore.

Leggerezza e maneggevolezza dei dispositivi digitali. Più la tecnologia avanza più le fotocamere (sia reflex che compatte) diventano sempre più leggere e facili da trasportare. Un tempo le fotocamere reflex a pellicola erano tanto pesanti da rendere il lavoro del fotografo addirittura “faticoso”.

Possibilità di adeguarsi alle condizioni di illuminazioni senza cambiare pellicola.

Possibilità di scegliere formati di rapporto altezza larghezza diversi (4:3, 3:2, 16:9).

Quali sono i “contro” della fotografia digitale?

Scattiamo a caso e non studiamo abbastanza. Inutile spendere enormi quantità di denaro in macchinette professionali se poi non si accompagna questo con dell’apprendimento. Studiare per valorizzare l’acquisto di un apparecchio fotografico.

Un errore tipico è quello di smettere di pensare che belle fotografie si possono realizzare solo con apparecchiature professionali. Ogni apparecchiatura ha una tecnologia che le sta dietro non necessariamente questa fa la differenza ai fini del “gesto” artistico. Una foto è artistica (oltre al suo riconoscimento storico e pubblico) se può suscitare un coinvolgimento emotivo a prescindere dalla tecnologia che è stata usata e quel coinvolgimento discende da un mix di fattori (tra i quali anche ma non esclusivamente, anche la tecnologia con la quale è stata scattata la foto). Il giusto mix di elementi che fanno di uno scatto una “bella” foto coinvolgente è spesso costituita da un quid di elementi spesso imponderabili ed inaspettati.

Per quanto riguarda le fotocamere compatte esistono una serie di problemi (come ad esempio la grande profondità di campo) che non ci consentono di ottenere certi tipo di foto che normalmente le digitali reflex non hanno. Ma questo non è un problema che afferisce al digitale.

Le mie (accidenti!) personalissime conclusioni!

In definitiva la grande disponibilità di strumenti digitali per fotografare non può che essere positiva e mettere in moto energie sopite nel mondo della fotografia rilanciando ancora una volta la sperimentazione e la ricerca in ambito fotografico ed artistico.

Per vederla in modo estremo, i puristi della fotografia potrebbero non apprezzare, anche la disponibilità di fotocamere sugli smartphone può essere una stimolazione a fare una ricerca nuova sulla fotografia e sul suo significato.

Quello che speriamo per il futuro di un'arte così incredibile e piena di potenzialità è che si continui a fare ricerca ma soprattutto che si riesca anche fruire di tutta questa fotografia.