Giorgio Carrozzini

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Che cos'è il nuovo regolamento europeo GDPR?

Andiamo direttamente alla fonte e leggiamoci il testo. Si tratta di un regolamento, che troverete in fondo a questa pagina come documento scaricabile, dell’Unione Europea.
Si tratta di 105 pagine di word e 55119 parole un tipico esempio di burocrazia tutta europea.

In sostanza un libro, ma non un linro qualsiasi un libro che ne contiene degli altri perché i rimandi ad altre norme ed altre leggi sono numerose. Un libro tecnico che va compreso a fondo. Ma soprattutto un libro che non tutti hanno la capacità di comprendere a fondo.

La domanda è: ma l’Europa non doveva facilitare al vita ai suoi cittadini piuttosto che complicarla?

Poi ci meravigliamo che in Europa ci sia un’esplosione di populismi.

Sfido io le piccole imprese e i liberi professionisti a leggersi, acquisire, comprendere, recepire e mettere in pratica tutto quanto citato nel testo integrale del presente regolamento.

Cominciamo bene. Il testo viene introdotto con “Considerando quanto segue:…” ben 173 punti di premessa e presa visione che si snodano su 37 pagine.

La sostanza si può riassumere dicendo che si tratta di un regolamento generale finalizzato alla protezione dei dati personali dei cittadini europei (da questo l’acronimo GDPR, General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679).

Effetti del Regolamento Europeo in Italia

In Italia un primo effetto sarà quello di abrogare il Dlgs.n. 196/2003 con il quale sarà incompatibile. Questo avrà un importante effetto sulla gestione dei siti intanto perché dovranno essere aggiornate le autorizzazioni al trattamento della privacy che ormai risultano completamente obsolete.

Un grosso lavoro per gli sviluppatori ma anche una grossa, grossissima incombenza burocratica ed economica per aziende e liberi professionisti.

Quello che colpisce di più di questo nuovo regolamento europeo sono le sanzioni che possono arrivare a cifre iperboliche, si parla infatti nel testo sia di sanzioni amministrative (fino a 20 milioni di euro, proporzionatamente al fatturato) ma si parla anche di limitazioni al trattamento della privacy nonché la revoca di certificazioni.

Insomma altro lavoro che si aggiunge a quello riguardante la Cookie Law che imponeva ai detentori di siti web di informare adeguatamente i propri utenti.

Davvero questa è l’Europa che stimola il lavoro e facilita le imprese?